Le avventure di Marina: il mare d’inverno


Ogni giorno amo passeggiare in spiaggia, con i piedi che affondano nella sabbia ora soffice, ora più compatta. In inverno, in particolare, il mare mi riempie di energia con il vento che scompiglia i capelli e sferza il viso, quel vento che fa volare la sabbia fino a farti stringere gli occhi prima che si riempiano di lacrime.

A volte mi incanto ad ammirare i motivi creati dai movimenti delle maree sulla sabbia. Sono pieghe di velluto, ricami della forza della natura.

Con questo spettacolo negli occhi, nella mente mi risuonano i versi di Enrico Ruggeri cantati con la potenza struggente di Loredana Bertè. La stessa potenza che ritrovo nel mare con la sua risacca, la sua voce profonda e affascinante capace di ammaliare e incantare come le Sirene di Ulisse.

Il mare d’inverno è solo un film in bianco e nero visto alla TV
e verso l’interno qualche nuvola dal cielo che si butta giù
sabbia bagnata una lettera che il vento sta portando via
punti invisibili rincorsi dai cani stanche parabole di vecchi gabbiani
e io che rimango qui sola a cercare un caffè.

Il mare d’inverno è un concetto che il pensiero non considera
è poco moderno è qualcosa che nessuno mai desidera
alberghi chiusi manifesti già sbiaditi di pubblicità
macchine tracciano solchi su strade dove la pioggia d’estate non cade
e io che non riesco nemmeno a parlare con me.

Mare mare, qui non viene mai nessuno a trascinarmi via
mare mare, qui non viene mai nessuno a farci compagnia
mare mare, non ti posso guardare così perché
questo vento agita anche me, questo vento agita anche me.

Passerà il freddo e la spiaggia lentamente si colorerà
la radio e i giornali e una musica banale si diffonderà
nuove avventure discoteche illuminate piene di bugie
ma verso sera uno strano concerto e un ombrellone che rimane aperto
mi tuffo perplessa in momenti vissuti di già…
Loredana Bertè & Enrico Ruggeri